“La malvagità è una delle possibilità della persona. Ci sono bambini che sentono il piacere nel torturare. Lo stiamo vedendo con la guerra, nei filmati di guerra. Tanti soldati che torturano i soldati ucraini. Lo stiamo vedendo, ho visto i filmati. C’è un piacere e questo alle volte succede con i ragazzi, no?”. Nello studio di “A Sua Immagine”, Papa Francesco si è confrontato anche con il tema del bullismo. I genitori devono crescere i figli “con l’affetto, con un abbraccio. Far sentire che la dolcezza, l’amore è più forte di quella aggressione. Non c’è via di uscita. O scegliamo la via dell’amore e della tenerezza, o la via dell’indifferenza. Accarezzare, accarezzare i figli. E questo è un compito che va più ai nonni che ai genitori. I nonni che accarezzano. Un bambino sente il linguaggio della carezza, dei gesti che fanno bene. E questa sarà proprio la difesa davanti ai gesti che fanno male, quando è vittima. O sarà la difesa, almeno il pensiero e il ricordo, quando un ragazzo fa l’azione di aggredire e di fare il male”. Per il Pontefice, i bulli “fanno finta di essere vincitori ma è una vittoria finta. È una vittoria sul dolore degli altri. La vera vittoria è armoniosa, non è aggressiva, ma è mite. Oggi non si si educa tanto alla mitezza, perché si fa intendere che essere mite è essere stupido. No, la mitezza ha una forza grande. Chi non è mite non è un vincitore, è uno sconfitto perché non è capace di carezzare”.