Pieno accordo su Ucraina e sicurezza, “stallo” – termine sulla bocca di tutti a Bruxelles – a proposito di migrazioni. La prima giornata del Consiglio europeo ha portato ieri ad approvare il capitolo delle “Conclusioni” sul sostegno a Kiev, mentre sul dossier migratorio Polonia e Ungheria bloccano ogni decisione. Se ne sta parlando in queste ore alla seconda giornata del summit dei capi di Stato e di governo dei 27, che dovrebbe concludersi a breve. In mattinata si è tenuto un incontro informale tra 10 leader, tra cui la premier Meloni per l’Italia, Morawiecki per la Polonia e Orban per l’Ungheria. Ruvide le parole di quest’ultimo, che parla di “lotta per la libertà”. “L’Unione europea vuole creare ghetti di migranti, costringendo l’Ungheria ad accettare fino a decine di migliaia di migranti all’anno, ma il governo combatterà questa procedura, simile a un colpo di stato”.
Intanto almeno sull’aggressione russa all’Ucraina un punto fermo è stato raggiunto. “Il Consiglio europeo ribadisce la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite, e ricorda il risoluto sostegno dell’Unione europea all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale nonché al suo diritto naturale di autotutela contro l’aggressione russa. L’Unione europea continuerà a fornire all’Ucraina e alla sua popolazione fermo sostegno finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario”, si legge nel capitolo “Conclusioni” dedicato al tema.
Il Consiglio europeo ribadisce che l’Ue “è pronta a fornire all’Ucraina un sostegno militare sostenibile per tutto il tempo necessario, in particolare attraverso la missione di assistenza militare e lo strumento europeo per la pace. Ha fatto il punto sui progressi compiuti nella consegna e nell’acquisizione congiunta di un milione di munizioni di artiglieria e missili per l’Ucraina. Sottolinea l’importanza del proseguimento degli sforzi degli Stati membri per contribuire a soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina, fatto salvo il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri e tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e di difesa”.
L’Unione europea “resta altresì determinata a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, in coordinamento con i partner internazionali”. L’Unione europea “mantiene il suo fermo impegno a garantire che la Russia sia chiamata a rispondere pienamente della sua guerra di aggressione nei confronti dell’Ucraina”. Il Consiglio europeo “condanna con la massima fermezza la deportazione e il trasferimento illegali di bambini e altri civili ucraini verso la Russia e la Bielorussia a opera della Russia. Invita la Federazione russa e la Bielorussia a garantire immediatamente il loro rimpatrio in condizioni di sicurezza”.