Casalpalocco e Primavalle: Cantelmi, “indifferenza e irresponsabilità degli adulti” mentre “aumentano crudeltà e narcisismo”

foto ANSA/SIR

Un sottile fil rouge lega fatti di cronaca, se pure molto diversi tra loro per dinamiche e gravità, che vedono protagonisti alcuni giovanissimi. Troppo facile definirli “mostri”, dice in un’intervista al Sir lo psichiatra Tonino Cantelmi, direttore sanitario dell’Istituto don Guanella di Roma e presidente dell’Itci (Istituto di terapia cognitivo interpersonale):secondo il quale gli adulti, indifferenti e incapaci di educare le nuove generazioni, “hanno ucciso il senso di responsabilità mentre sono in aumento narcisismo, aggressività e crudeltà”.
Nel dirsi sorpreso dal coro, che definisce “stucchevole”, di persone indignate verso Matteo, il giovane YoyTuber che alla guida del Suv Lamborghini lo scorso 14 giugno nel quartiere romano di Casalpalocco ha causato la morte di un bimbo di 5 anni travolgendo la Smart sulla quale il piccolo viaggiava con la mamma e la sorellina, Cantelmi afferma: “Non solo Matteo è colpevole; lo sono tutti gli adulti che hanno ucciso il senso di responsabilità”. Secondo lo psichiatra la vera domanda da farsi è: “Di chi è la responsabilità se abbiamo fatto crescere una generazione di YouTuber che hanno monetizzato l’idiozia? Di chi è la responsabilità di aver messo in testa che guidare una Lamborghini a 20 anni sia una sorta di ragione di vita (e di morte!)?”. Allargando il campo di osservazione Cantelmi richiama la scuola di Rovigo dove gli studenti cha hanno impallinato un’insegnante sono stati promossi: in quella scuola, sostiene, “è stato annientato il senso di responsabilità”.
E intanto, l’altro ieri in un altro quartiere romano, Primavalle, un diciassettenne ha accoltellato una coetanea, Michelle, cercando di farne sparire il corpo in un sacco dell’immondizia abbandonato in un carrello della spesa. Un delitto “davvero efferato – sottolinea Cantelmi -. Ma il punto è: solo ora tutti lo ‘vedono’. Oggi la nostra attenzione segnala le sue idee incredibili, deformate e deliranti. E prima? Fino ad ora nessuno si è accorto di come questo bambino, poi adolescente, cresceva; nessuno è intervenuto. I mostri non sono né lui né Matteo, ma è mostruoso il mix di indifferenza, irresponsabilità e incapacità degli adulti: o assenti o adultescenti o indifferenti, che solo dopo tragedie come questa si svegliano e si accorgono ipocritamente di ciò che questo ragazzo è diventato”.
Un delitto orrido e raccapricciante. “L’aggressività e la crudeltà – conclude lo psichiatra – sono enormemente aumentate, e non solo tra i ragazzi; la solidarietà è sempre più social e meno reale, e il narcisismo dilaga a discapito dell’empatia…..”

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