“Lo Spirito mantiene giovane la comunità cristiana”. A ribadirlo è stato il Papa, ricevendo oggi in udienza, prima dell’udienza generale in piazza San Pietro, la Commissione internazionale di dialogo tra la Chiesa cattolica e i Disciples of Christ. Per Francesco, lo Spirito Santo “preserva il nostro spirito dalle tentazioni della tristezza e dell’autoreferenzialità”: la “mondanità asfissiante che ci circonda si sana assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimanere centrati in noi stessi, nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio”, la tesi del Papa, secondo il quale “uno sguardo di fede sa riconoscere, nella vita e nella realtà, la presenza e la semina dello Spirito Santo, sa vedere la sua opera anche al di là dei confini delle nostre comunità. Se gli siamo docili, Egli saprà armonizzare anche quanto a noi sembra difficile da conciliare, perché lui è in sé stesso armonia”. “Lo Spirito è armonia: non dimentichiamo questo”, ha proseguito a braccio: “Lui permette le divisioni: pensiamo alla mattina di Pentecoste, quando c’è stata una grande divisione di diversi carismi… Ma poi Lui ha fatto l’armonia, che non è un negoziato di equilibri: l’armonia va oltre. E questa è la strada dello Spirito”. “Abbiamo bisogno sempre di partire e ripartire dallo Spirito, memoria e guida che apre vie nuove e impensate, là dove noi pensavamo che le strade fossero precluse o sbarrate”, l’appello di Francesco: “Non temiamo di percorrere le strade di concordia che lo Spirito indica: non quelle della mondanità spirituale, che vuole adeguarci ai bisogni e alle mode del tempo, ma le vie della comunione e della missione”.