“Ripensare la montagna” e “rivedere l’idea di montagna che oggi va per la maggiore”, quella per cui è “pensata solo per il divertimento urbano”. È l’invito rivolto oggi da Mauro Varotto, docente di Geografia e Geografia culturale all’Università degli studi di Padova, intervenendo alla tavola rotonda “Esperienze e proposte nelle piccole parrocchie disseminate nelle nostre pianure, valli e montagne” nell’ultimo giorno della 72ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale sul tema “‘Andò in fretta verso la montagna’ – Esisterà ancora nei piccoli paesi la comunità cristiana che segue e annuncia Cristo?” promossa a Lucca per iniziativa del Centro di orientamento pastorale (Cop).
Secondo il docente, “bisogna rialfabetizzare le persone a quelli che sono l’ambiente, le caratteristiche della montagna, unendo la dimensione naturale a quella antropica – manutenzione e cura – che è il grave problema della montagna contemporanea”. “Questo – ha spiegato – serve ad indicare stili di vita e modalità di interazione con la natura e con gli altri che siano più sostenibili, compatibili con le sfide del cambiamento climatico”. In questo – ha commentato Varotto – “il ruolo delle parrocchie, dei parroci, della Chiesa sia fondamentale” sul versante “dell’educazione”, un’attenzione che “in passato ha avuto un peso importante con i campi scuola, la frequentazione della montagna non solo come divertimento ma come luogo di formazione ed educazione, e che oggi va recuperata”.