Un appello a sostituire l’accordo di armistizio firmato nel 1953 con un reale trattato di pace. A lanciarlo è il Comitato centrale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), riunito a Ginevra dal 21 al 27 giugno, diffondendo un messaggio in occasione del 70° anniversario dell’accordo di armistizio del 1953 che stabiliva un cessate il fuoco, ma non una fine formale, alla guerra di Corea. I leader delle Chiese si dicono “profondamente preoccupati per l’accelerazione della spirale di scontri e provocazioni tra esercitazioni militari congiunte USA-Giappone-Corea del Sud e test missilistici nordcoreani. Preghiamo per la pace e il dialogo affinché si ponga fine a questa spirale pericolosa e per la denuclearizzazione non solo della penisola coreana ma del mondo intero”. Le Chiese ricordano nella Dichiarazione che le relazioni intercoreane hanno subito un grave deterioramento dalla fine improvvisa e inconcludente del vertice USA-Corea del Nord ad Hanoi nel 2019. Con la chiusura dei confini a causa della pandemia di COVID-19, “è seguita una completa interruzione della comunicazione tra i governi, le organizzazioni private, la società civile e le chiese nella Corea del Nord e del Sud”. Da quasi 40 anni, il Wcc è fortemente impegnato sul campo per favorire le relazioni e gli incontri tra i cristiani nordcoreani e sudcoreani e la cooperazione ecumenica internazionale per la pace e la riunificazione nella penisola coreana. “Tuttavia, a causa delle attuali circostanze globali, gli incontri con le controparti della Federazione cristiana coreana (KCF) della Corea del Nord non possono aver luogo dal dicembre 2019”. La preghiera pertanto in questo anniversario è “per il ripristino del rapporto con le nostre sorelle e fratelli della KCF, e la ripresa della testimonianza e dell’azione ecumenica congiunta dei cristiani nordcoreani e sudcoreani per la pace nella penisola coreana e la riunificazione del popolo coreano diviso”. A parere delle Chiese, “un passo importante” per contribuire a spezzare l’attuale spirale di confronto, potrebbe essere quello di “riconoscere formalmente la fine della guerra di Corea del 1950-1953 sostituendo l’accordo di armistizio temporaneo con un trattato di pace”.