I diritti delle donne e l’uguaglianza di genere sono stati il secondo focus dei cinque giorni di visita in Italia della commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović. Dalla Casa internazionale delle donne, a Roma, ha segnalato l’urgenza di “affrontare l’evidente frattura tra le garanzie legali e la realtà della violenza di genere e delle diffuse disuguaglianze subite da donne e ragazze”. È necessario incrementare servizi e strutture a sostegno delle donne vittime di violenza di genere, in particolare in alcune regioni. A beneficio delle donne, occorre superare le disparità regionali nella disponibilità dei servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compreso l’accesso all’aborto e alla contraccezione, così come dei servizi di assistenza all’infanzia. A Roma Mijatović aveva incontrato anche i membri di “Ossigeno per l’informazione” e aveva parlato della “necessità urgente” di depenalizzare completamente la diffamazione, essendo le cosiddette Slapp, cause vessatorie, un ostacolo alla libertà dei media in Italia: occorre “proteggere i giornalisti dall’intimidazione”. In riferimento alla registrazione dei certificati di nascita dei figli di coppie dello stesso sesso, la commissaria ha richiamato il fatto che preminente è sempre l’interesse superiore del minore. Nei giorni italiani, la commissaria ha avuto colloqui con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’ambasciatore Francesco Maria Talò, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri, il segretario generale del ministero della salute, Giovanni Leonardi.