La trentenne teologa Johanna Gressing, dopo l’esperienza lavorativa all’interno della Federazione delle associazioni giovanili cattoliche tedesche – Bdkj, a marzo è stata nominata direttrice spirituale della stessa Bdkj per l’arcidiocesi di Monaco-Frisinga. Ora, dal 1° giugno, è divenuta anche la prima donna a dirigere l’Ufficio di assistenza ai giovani dell’arcidiocesi e il dipartimento di pastorale dei bambini e dei giovani nell’ordinariato arcivescovile di Monaco: ruolo questo sino ad ora sacerdotale. In un colloquio con la redazione di katholisch.de, Gressing analizza il suo ruolo e le sue speranze: “Per me è importante che esaminiamo insieme cosa possiamo fare per i giovani”. La teologa dirige un ufficio con 200 collaboratori ed ha avuto dal suo predecessore, don Richard Greul, l’accompagnamento nella transizione: “Mi ha spiegato molto. Ho sentito che era felice che fossi qui ora. Ora è parroco”. Sul suo lavoro Gressing evidenzia di non essere “una fan del reclutamento di giovani nella Chiesa o del convincerli a fare qualsiasi cosa. Penso che possiamo aprire opportunità per loro e poi decideranno da sé se è qualcosa per loro o no. Penso che la voce si spargerà se è qualcosa di buono. Io stessa sono stata coinvolta nel lavoro giovanile per molto tempo. Per me, il sentimento di comunità è sempre stato formativo”. Sul tema degli abusi ha le idee chiare: “Non vogliamo lasciare soli bambini e giovani. Per me è importante rendere forti i bambini in modo che possano difendere i propri diritti. E che abbiano anche il coraggio di parlarne con gli adulti se subiscono o osservano abusi. Ma si tratta anche di sensibilizzare gli adulti”.