Diocesi: mons. Rumeo (Noto) ai turisti, “il nostro è un popolo ospitale e un angolo stupendo della Sicilia”

“Ci siamo lasciati alle spalle, dopo anni di grandi paure, un tempo di grande sofferenza e dolore. Ora è il tempo della ripartenza e della rinascita”. Lo scrive il vescovo di Noto, mons. Salvatore Rumeo, nel suo messaggio ai turisti. “A nome mio e di tutti i miei conterranei vi do un caloroso e ospitale benvenuto! Terra questa, benedetta dal Signore e baciata dal sole, terra che si affaccia su un mare splendido, cristallino ma segnato anche da speranze infrante”.
Il presule ricorda che “le innumerevoli meraviglie di questa terra sono state celebrate da artisti, poeti, registi e scrittori”. E le cita: “Noto, Modica, Scicli, Avola, Ispica, Pachino, Portopalo, Pozzallo, Rosolini…le cave, le spiagge, il mare, le chiese, i palazzi, i santuari, le piazze, la campagna, la cucina, il senso di accoglienza e di ospitalità del nostro popolo: tutto racconta di una bellezza che ancora rivela il suo antico splendore!”. Quindi, l’augurio di “trascorrere giorni sereni nella contemplazione della pura Bellezza del creato, nello stupore per ciò che i nostri padri hanno saputo innalzare con artigiana pazienza”. “La Via della Bellezza intende comunicare qualcosa dell’insondabile Mistero del Dio di Gesù Cristo e della vita cristiana facendo leva sulla forza attrattiva, evocativa, comunicativa e trasformativa dell’immagine e del simbolo che trovano espressione privilegiata in un’opera d’arte o nello stupore di un’alba o di un tramonto sul mare”, osserva il vescovo. Che rivolge ai turisti l’auspicio di “godere dell’affetto e dell’ospitalità del mio popolo, ritemprare le forze per un nuovo inizio di speranza”. “Possiate trovare del tempo per letture distensive, momenti di vera preghiera, spazi per conoscere le curiosità del territorio e ascoltare le parole di gente buona e laboriosa. Questa è la siocesi di Noto. Le sue pietre, la sua fede, la sua gente, volti comuni che raccontano un angolo stupendo della bellissima terra di Sicilia!”.

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