“Nel 2022 sono state ascoltate 4.839 persone, con una diminuzione del 13% rispetto all’anno precedente; 903 persone incontrate per la prima volta; 3.236 aiutate anche economicamente con un esborso medio di 315 euro”. Sono i macro-dati della povertà incontrata nel 2022 dai 34 Centri di ascolto vicariali della diocesi di Genova sulla base dei dati resi pubblici oggi. Nei Centri di ascolto della diocesi della Lanterna operano quasi 500 volontari di cui circa 350 dedicati all’ascolto e gli altri al lavoro di segreteria, contabilità, accompagnamento. Come spiegano i responsabili della Caritas diocesana di Genova, “negli ultimi due anni si registra una flessione del numero delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto (-10% nel 2021; -13% nel 2022)”. Tale diminuzione “appare attribuibile anche all’efficacia dei diversi provvedimenti governativi di contrasto alla povertà avviati nel tempo (Sia, Rei, Reddito di Cittadinanza)”. Si assiste però ad “una certa cronicizzazione delle situazioni di disagio sociale: meno presenze, dunque, ma con situazioni complessive più gravi e protratte nel tempo”. A chiedere aiuto sono sia italiani sia stranieri: questi ultimi rappresentano il 51% mentre gli italiani sono il 32% a fronte, però, di un 16% di persone di cui non è stato possibile rilevare la nazionalità. Agli sportelli della Caritas genovese si rivolgono inoltre persone in età lavorativa per il 77%, donne per il 63%, con figli a carico per il 70%. Come spiegano i responsabili di Caritas Genova, “chiedono dunque aiuto soprattutto le persone in età lavorativa, non necessariamente disoccupate ma con reddito insufficiente o con problemi familiari o di salute per i quali necessitano di sostegno”. Nel corso del 2022 i Centri d’ascolto della diocesi hanno erogato aiuti economici per un ammontare pari a 1.022.281 euro. Le voci a cui è andato il maggior supporto sono le spese relative all’abitare e agli alimenti. Tra i problemi rilevati si sono registrati, infatti, il reddito insufficiente e il lavoro precario insieme alla casa che “è in assoluto il problema più grave e complesso. Si stima che il 10% circa delle famiglie che si sono rivolte ai CdA abbia un problema di sfratto, o già esecutivo o comunque con pratica in corso”. I volontari di Caritas Genova hanno, inoltre, registrato problematiche di tipo psicologico o relazionale e di bassa istruzione tra coloro che si sono rivolti ai Centri di ascolto.