Centinaia di famiglie e comunità sono colpite dagli effetti del maltempo che ha colpito il centro-sud del Cile. Piogge di anomala intensità, all’inizio dell’inverno australe, hanno investito soprattutto le regioni del Maule, Ñuble e Bío Bío, paradossalmente le stesse che solo cinque mesi fa erano state devastate da una serie di incendi senza precedenti. Un alternarsi di fenomeni estremi dovuto, secondo gli esperti, al cambiamento climatico e, per quanto riguarda gli eventi di questi giorni, che hanno provocato due vittime e migliaia di sfollati, all’arrivo della corrente del Niño nell’oceano Pacifico.
Il vescovo di Chillán, mons. Sergio Pérez de Arce, ha inviato un messaggio agli abitanti del Ñuble, dove numerosi fiumi sono straripati e in tutta la regione è stata dichiarata l’allerta rossa: “A nome della Chiesa, voglio esprimere la mia vicinanza e la mia preghiera a tutti coloro che stanno soffrendo le devastazioni delle piogge e dei fiumi ingrossati in vari comuni della nostra regione di Ñuble. Speriamo che le piogge si plachino e che le famiglie possano recuperare la loro normalità. La nostra gratitudine e il nostro sostegno a coloro che stanno aiutando a gestire questa difficile situazione, le Forze Armate e i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, le autorità, i funzionari comunali e le varie agenzie della società e dello Stato. Siamo grati che coloro che stanno soffrendo non siano soli e possano contare su un sostegno tempestivo”.
Di fronte a questa nuova catastrofe, Caritas Cile lancia la campagna nazionale “Per un inverno di solidarietà, insieme in questa emergenza climatica”, che mira a raccogliere fondi per rispondere alle necessità umanitarie che stanno lasciando le piogge e i fiumi esondati, lavorando in rete con organizzazioni pubbliche, private e della società civile.
Caritas Cile, attraverso il programma Ambiente, Gestione dei rischi ed emergenze (Magre), “in coordinamento con le équipe diocesane presenti nell’area del disastro, ha accompagnato e sostenuto le famiglie colpite da questo sistema frontale fin dal primo momento, valutando i danni e le necessità dei più vulnerabili, pianificando una risposta basata sui principi umanitari a cui aderisce”, si legge in una nota dell’organismo. L’obiettivo della campagna è quello di ricevere contributi in denaro che serviranno ai processi di risposta umanitaria immediata come vestiti, coperte, cibo, acqua, riscaldamento e, in secondo luogo, processi di accompagnamento e recupero.