Kenya: dal Gonzaga Campus di Palermo 40 tra docenti, studenti e familiari in missione alla “Bishop Mazzoldi School”

Ph. Gonzaga Campus

Hanno abbracciato piccoli e grandi dell’altra parte del mondo, donando sorrisi e condividendo la loro vita quotidiana. Sono 40 persone – tra studenti, docenti e genitori del Gonzaga Campus – che lo scorso 28 maggio, in un campo umanitario di condivisione, hanno incontrato i bambini e ragazzi della “Bishop Mazzoldi School” delle Evangelizing Sisters of Mary in Kenya. Situate all’incrocio tra tre slums, le suore hanno dato vita a due scuole per cercare di rispondere, attraverso i progetti educativi, alla povertà delle persone più vulnerabili di queste aree.
La scuola, a volte, è l’unica possibilità per allontanarli da un futuro di sfruttamento lavorativo, sessuale o di adescamento nelle maglie della criminalità organizzata dedita allo spaccio di droga.
A raccontare la loro esperienza sono le due studentesse Lucìa e Francesca. “Vedere questi bambini, nonostante le condizioni di povertà in cui vivono, così gioiosi e felici del poco che hanno, mi ha spinto a riflettere molto – racconta Lucìa che ha 14 anni ed è di origine spagnola -. Ricordo, quando dentro una baracca di lamiera, un padre di 45 anni – che aveva una invalidità a causa di un grave incidente – ci ha raccontato come uno solo dei suoi 5 figli andasse a scuola gratuitamente perché era stato vittima di abusi sessuali. Abbiamo avuto, pure, la fortuna di condividere una piccola parte della vita di questi nostri coetanei stringendo anche delle belle amicizie”. “Ho imparato cosa è l’umiltà e la consapevolezza dei propri limiti in situazioni di vita difficili – racconta pure Francesca La Cavera di 17 anni -, ascoltando e toccando con mano la vita di alcune persone: dal bambino di 4 anni alla persona di 60 anni. Da tutti loro ho imparato che, nonostante i problemi, si può e si deve sorridere alla vita, valorizzando tutto quello che si ha. Mi ha colpito molto la grande generosità d’animo di una signora che abbiamo incontrato dentro la sua baracca che ci ha offerto del the. Ritornare a Palermo mi ha fatto ridimensionare tutto quello che sono e ho nella mia vita, allontanando quelli che possono essere le lamentele inutili ed i pensieri banali”.

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