“Una meravigliosa opportunità girare delle scene in Sicilia, in particolare a Siracusa e in una suggestiva cava [Orecchio di Dionisio]”. Sono le prime parole di Harrison Ford, in occasione della conferenza stampa del quinto capitolo della saga “Indiana Jones”, “Il quadrante del destino”, in anteprima italiana al 69° Taormina Film Fest domenica 25 giugno, e dal 28 del mese nei cinema italiani. Presenti all’incontro a Taormina insieme a Harrison Ford anche i nuovi protagonisti Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen; moderatore il direttore artistico del Festival Barrett Wissman, che ha sottolineato: “Questo film è il gioiello della programmazione del Festival”.
Tante le domande al granitico divo hollywoodiano, in primis il motivo del suo ritorno sul set di “Indiana Jones”. “Cosa mi ha convito? – ha dichiarato Ford -. Di certo lo script, la sceneggiatura, che ho trovato bellissima. Abbiamo fatto poche prove, perché abbiamo capito che c’era già tutto nello script e allora ci siamo detti: Let’s shoot the film. Giriamolo!”. E ancora Harrison Ford: “La dimensione emozionale che si coglie nell’opera è legata probabilmente al fatto che è l’ultimo film. La prima avventura risale ormai a 42 anni fa. È passato tempo, una vita. Nel film torniamo anche indietro al 1944 e per questo è stato fatto con un ringiovanimento del mio volto da parte degli effetti speciali, dalla computer grafica. È stato possibile perché lavoro da più di quarant’anni con la Lucas Film, dove hanno molto materiale archiviato su di me. Poi la storia si sposta alla fine degli anni ’60, frangente in cui troviamo Indiana Jones a un passo dalla pensione, cambiato”.
Mads Mikkelsen ha raccontato il suo lavoro con il villain, l’ex gerarca nazista Jürgen Voller: “Anzitutto bisogna comprendere la cornice di riferimento del film di ‘Indiana Jones’, mettendo a fuoco confini e limiti. Li ho forzarti anche un po’, ma sempre tenendo a mente il profilo del film, che appartiene a una bellissima saga che va avanti da 42 anni. Ovviamente, nessuno si alza la mattina con l’idea di essere il cattivo di turno”.
Alla domanda su quale oggetto portare via con sé dal film, tutti gli attori hanno risposto senza esitazione: Harrison Ford e Mads Mikkelsen il cappello, Phoebe Waller-Bridge, invece, la frusta. Quest’ultima è stata poi pungolata dalla domanda se sarà lei a raccogliere il testimone della saga, se ci sarà uno spin-off dedicato al suo personaggio Helena Shaw: “Non è in mio potere – ha precisato – decidere gli sviluppi futuri. Questo momento, in verità, riguarda Indiana Jones e come vivrà per sempre nel modo in cui il personaggio è stato caratterizzato da Harrison Ford. Non credo ci sia altro da aggiungere”. Ridendo Harrison Ford ha chiosato: “Secondo me suona come un sì”.
Parlando dei suoi ritorni nei panni di iconici personaggi come Indiana Jones e Han Solo di “Star Wars”, Harrison Ford ha sottolineato: “Ho ripreso i miei personaggi solo dopo aver capito che c’era una storia valida alla base, l’opportunità di raggiungere un risultato sullo schermo pari o migliore rispetto ai film del passato. In questo quinto capitolo di “Indiana Jones” si poneva la questione della pensione di Indiana, della chiusura del cerchio”. Sul successo del franchise, Ford ha indicato: “Steven Spielberg e George Lucas hanno creato un ciclo di film il cui taglio è l’intrattenimento, il sapersi rivolgere alle famiglie, opere ricche di emozioni. Noi siamo storyteller, raccontiamo delle storie. E senza una buona storia, non ci sono personaggi che possano funzionare, non esistono protagonisti forti”.