L’Italia dei “senza” e l’Italia dei “con”. A descriverla è il documento preparatorio della Settimana sociale dei cattolici in Italia, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. “Le narrazioni sociali raccontano oggi soprattutto un’Italia ‘senza’: senza cittadini, senza abitanti, senza fedeli, senza lavoratori”, si fa notare nel testo citando il Rapporto Censis del 2022, che decrive “una scuola ‘senza studenti’ (in crescente calo), una sanità ‘senza medici’ (in fuga da condizioni di lavoro spesso usuranti), una politica ‘senza cittadini’ (che rinunciano persino al diritto di voto). E noi potremmo aggiungere il racconto di una Chiesa ‘senza cristiani’, di famiglie ‘senza figli’. Sono vuote le culle e sono vuote le chiese. L’accento cade sulle mancanze e sulle fughe, sulle storie di cittadini che disertano le urne, lasciano le città, cambiano casa, rifuggono le responsabilità, non frequentano la messa, rinunciano al lavoro, si fidano sempre meno dei politici, si iscrivono sempre meno ai sindacati, confidano sempre meno nelle reti di sostegno”. “Mai come in questo periodo prevale un’immagine dimissionaria e sfiduciata degli italiani e delle italiane, sempre meno interessati alla vita pubblica e civile, sempre più affannati dalle incombenze del quotidiano, meno attenti alla politica e ai suoi rituali, dai quali fuggono appena possibile”, la tesi della Cei, che osserva però come questo quadro non coglie i “segnali incoraggianti” dell’Italia dei “con”. Tra questi, “il protagonismo di tanti cittadini che si sono incamminati, che si stanno rimboccando le maniche, ma che forse abbiamo perso di vista. Se guardiamo oltre le cronache e i dati, se leggiamo con sguardo sapienziale quello che si muove nel tessuto sociale, possiamo scorgere la crescita di tante energie positive ed esperienze innovative”.