“Un ulteriore tassello alla nostra conoscenza dei rapporti instauratisi tra Chiesa e media nel corso del Novecento” ed anche “una prima, ma comunque importante, risposta alle sollecitazioni che papa Francesco ha lanciato nel suo messaggio in occasione della prima riunione plenaria della Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo, fondata nel mese di marzo di quest’anno, in cui il Santo Padre evidenziava la necessità di rinnovare gli sguardi d’indagine e le chiavi interpretative che ci permettono di indagare le fonti audiovisive e di riflettere sull’evoluzione della relazione tra cattolicesimo e nuovi media”. Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha definito il volume “Papi e media. Redazione e ricezione dei documenti di Pio XI e Pio XII su cinema, radio e tv”, a cura di mons. Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia per le Scienze (ed. il Mulino).
Presentando questa mattina il libro a Bologna, il card. Zuppi ha ripercorso lo “stretto ma articolato rapporto tra la Chiesa e i media”, partito da molto lontano con il “suo primo simbolico avvio nella benedizione di Leone XIII rivolta agli operatori e al nuovo strumento cinematografico e ripresa da William Kennedy Laurie Dickson nei cortili e nei palazzi vaticani”, per poi soffermarsi sulla “doppia strategia” messa inizialmente in campo dalla Santa Sede: “da una parte la legittimazione e il sostegno allo sviluppo dei nuovi media, pensati soprattutto come efficace strumento educativo, dall’altra l’anelito a raggiungere una piena cristianizzazione della società”.