“Siamo in un tempo di colonizzazioni ideologiche mediatiche e di conflitti laceranti; una globalizzazione omologante convive con tanti localismi chiusi”. È l’analisi del Papa, nel discorso rivolto ai circa 200 artisti – tra pittori, scultori, architetti, scrittori, poeti, musicisti, registi e attori – partecipanti all’incontro promosso in occasione del 50° anniversario dell’inaugurazione della Collezione d’Arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani. “Anche la Chiesa può risentirne”, ha sottolineato il Papa dalla Cappella Sistina: “Il conflitto può agire sotto una finta pretesa di unità; così le divisioni, le fazioni, i narcisismi”. “Abbiamo bisogno che il principio dell’armonia abiti di più il nostro mondo”, la tesi di Francesco: “Voi artisti potete aiutarci a lasciare spazio allo Spirito. Quando vediamo l’opera dello Spirito, che è creare l’armonia delle differenze, non annientarle, non uniformarle, ma armonizzarle, allora capiamo cosa sia la bellezza. La bellezza è quell’opera dello Spirito che crea armonia. Il vostro genio percorra questa via!”.