Promuovere interventi rivolti ai giovani attraverso la riattivazione, presso il Servizio Informagiovani, dello sportello di orientamento del progetto “Policoro”. Questo in sintesi il contenuto del protocollo siglato oggi dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e Comune di Arezzo. Il protocollo formalizza il desiderio da parte della Diocesi e del Comune di collaborare insieme per intercettare quanti più giovani possibile, anche i cosiddetti “Neet”, ovvero che non studiano, non lavorano e non frequentano corsi di formazione, che coltivano desideri di auto imprenditorialità, iniziando quindi un percorso di studio e verifica, accompagnati da un’equipe qualificata, in modo da renderne possibile la realizzazione. Secondo il Piano Neet del Ministro per le politiche giovanili, i “Neet” in Italia nella fascia di età 15-34 anni sono più di 3 milioni. Inoltre, i dati al 1° aprile 2022 delle adesioni al progetto regionale Garanzia Giovani, contano nel Comune di Arezzo 8.368 giovani aderenti dall’attivazione della misura; un dato parziale di questo “universo” nel territorio del Comune di Arezzo. Il Progetto Policoro è un progetto promosso dalla Chiesa italiana in tutto il Paese dal 1995. Attivato nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro nel 2016, vede collaborare insieme la Caritas diocesana, l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro e Pastorale giovanile. “Sono molto contento dell’accordo siglato oggi che mette in rete le risorse del Progetto Policoro aprendosi alla collaborazione con il Comune di Arezzo, che ringrazio – ha detto il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Andrea Migliavacca -. Il Progetto Policoro è un’importante iniziativa della Chiesa italiana che coinvolge progettualità che devono avere una ricaduta sociale, sulle povertà e che cerca di mettere insieme più soggetti per fare rete sul territorio. Un lavoro che si sviluppa attraverso un percorso triennale portato avanti da un animatore di comunità – vero pilastro del Policoro – in un cammino di formazione, che poi va a coinvolgere altri giovani, in particolare nella fascia dei cosiddetti Neet, una parte delicata della nostra realtà giovanile che rischia di rimanere in un angolo. Questo accordo è un passo di concretezza verso i giovani. I giovani hanno grandi potenzialità, idee e ricchezze da condividere. Forse trovano pochi spazi per esprimerle e il progetto Policoro può essere uno di questi”.