Il “calo della richiesta formativa” da un lato e “l’evidente interesse che sta suscitando lo studio della Teologia presso i nostri fedeli laici” dall’altro. Per la prima volta in Sicilia i vescovi e docenti delle Scuole di Teologia si sono riuniti per un confronto. Ne avevano fatto richiesta i rappresentanti di Facoltà, Istituti e Studi teologici durante la sessione primaverile della Conferenza episcopale siciliana per analizzare insieme “alcune difficoltà che emergono con una certa veemenza”. Ad incontrarli negli scorsi giorni ad Enna mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Cesi, mons. Corrado Lorefice, vicepresidente e arcivescovo di Palermo, e mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina e delegato per la dottrina della fede e la catechesi. “L’incontro – dice mons. Raspanti al Sir – è stata una occasione propizia per ripensare insieme aspetti che possono riguardare l’incremento di nuove proposte formative, sia per i giovani che si preparano al presbiterato, sia per i consacrati chiamati a compiere una scelta religiosa, sia per i fedeli laici che intendono motivare la propria scelta di fede”.
Dalla discussione è emersa, tra le altre, la necessità di raggiungere il maggior numero di persone. Necessità che pone “un’altra questione”, cioè quella di “promuovere e incrementare l’insegnamento della teologia nelle Chiese locali”. “Questa esigenza – ha detto mons. Gisana – ha un triplice fondamento: l’attenzione del laicato per gli studi teologici; il superamento di alcune limitazioni logistiche, legate alla distanza chilometrica, alla carenza del sistema viario, alla necessità di accompagnare la formazione di coloro che svolgono ministeri laicali (accoliti, lettori e catechisti); la qualificazione delle diocesi periferiche, o per lo meno di quelle che non hanno la possibilità di accedere a istituzioni accademiche viciniori”. Tutti aspetti sui quali si è sviluppato il confronto e rispetto alle quali ciascuna istituzione è stata chiamata a dire la sua. Proprio in virtù di questo, si guarda già avanti e si pensa ad un altro incontro: “Teologi e pastori insieme in dialogo – per mons. Gisana – sono già per il fatto stesso di incontrarsi una profezia. Perciò questo momento non sia solo un evento straordinario, ma l’inizio di una cooperazione per l’utilità vicendevole e la comune condivisione e fraternità ma anche per la promozione del dialogo con la cultura e con la scienza”.