“L’Italia, l’Europa ritrova se stessa grazie all’accoglienza”. Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che ha presieduto oggi a Santa Maria in Trastevere la Veglia “Morire di speranza”, in memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare nei viaggi verso l’Europa. “L’Europa, figlia di chi è sopravvissuto alla guerra e che non smette di sentire quelle voci lontane di umili nomi e di quanti ci hanno consegnato questa libertà e questa giustizia, deve garantire i diritti che detiene, garantendo flussi che siano corridoi umanitari e corridoi di lavoro, corridoi universitari, ricongiungimenti familiari che garantiscono futuro e stabilità, l’adozione di persone che cercano solo qualcuno che dia fiducia e opportunità'”, la proposta del presidente della Cei: “Non si può morire di speranza! Chi muore di speranza ci chiede di cercare in fretta perché non accada lo stesso ad altri, per trovare risposte possibili, degne di tanta nostra storia, consapevoli del futuro, della grandezza del nostro continente e della nostra patria”. Di qui la necessità di “garantire la libertà di scegliere se migrare o restare”, come chiede il Papa: “È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra”.