Libertà religiosa: Meloni, “non è un diritto di serie B e non può essere dimenticata a beneficio di sedicenti nuove libertà”

“La libertà religiosa non è un diritto di serie B, non è una libertà che viene dopo altre o che può essere addirittura dimenticata a beneficio di sedicenti nuove libertà o diritti”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nel videomessaggio in occasione della presentazione della XVI edizione del Rapporto sulla Libertà religiosa nel mondo realizzato dalla Fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che soffre.
“Non possiamo dimenticare un altro fenomeno che tocca le società più sviluppate”, ha proseguito il premier, ricordando che “Papa Francesco ci ha ammonito dal pericolo di una persecuzione educata, travestita di cultura, modernità e progresso, che in nome di un malinteso concetto di inclusione limita la possibilità dei credenti di esprimere le proprie convinzioni nell’ambito della vita sociale”. “È un’analisi che condivido – ha commentato – perché è profondamente sbagliato pensare che per accogliere l’altro si debba negare la propria identità, compresa l’identità religiosa. Solo se sei consapevole di ciò che sei puoi dialogare con l’altro, puoi rispettarlo, conoscerlo in profondità, trarre da quel dialogo un arricchimento”. “Ma – ha proseguito Meloni – non dobbiamo ovviamente dimenticare il primo tipo di persecuzione, quello materiale che affligge numerose Nazioni nel mondo, una realtà sulla quale dobbiamo aprire gli occhi e agire subito, senza perdere ulteriore tempo. È quello che il governo intende fare e che ha iniziato a fare, a partire dal bando da oltre 10 milioni di euro per finanziare interventi a favore delle minoranze cristiane perseguitate, dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria al Pakistan. Un primo passo al quale ne seguiranno molti altri”. “Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che la libertà religiosa è un bene essenziale che appartiene al nucleo essenziale dei diritti dell’uomo, a quei diritti universali e naturali che la legge umana non può mai negare e che richiede il massimo impegno da parte di tutti, nessuno escluso”, ha concluso il presidente del Consiglio, evidenziando che “l’Italia può e deve dare l’esempio. L’Italia intende dare l’esempio, a livello europeo e a livello internazionale. Questa è una delle nostre tante missioni”.

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