11.480 “assistiti” nel 2022 per 11 associazioni, tra le più grandi, presenti sul territorio pratese. La metà sono stranieri, il 25% è costituito dai cittadini che si trovano nella cosiddetta fascia grigia, ovvero la fascia di coloro che un lavoro ce l’hanno, ma non consente di sostenere i costi della vita familiare, dalle bollette al mutuo o all’affitto. È il quadro offerto dall’associazione Pratofutura, che ieri, martedì 20 giugno, ha messo a confronto mondo dell’imprenditoria e Terzo settore nell’incontro dal titolo “Custodire il territorio, custodire le relazioni. Povertà e fragilità nel distretto”. Pratofutura riunisce al suo interno circa 90 tra imprenditori e professionisti. L’incontro è stato coordinato da Lucrezia Sandri di Tv Prato. L’apertura è stata affidata al presidente Marco Ranaldo: “Oggi parliamo di fragilità, un aspetto importante della vita di una comunità. Vorremmo avvicinare i quattro mondi interessati dalla gestione di questo fenomeno: le imprese, le associazioni, le pubbliche amministrazioni e la politica. Ci sembra che fino ad oggi un vero e proprio coordinamento tra questi mondi non ci sia, perciò il nostro tentativo è di cercare di avvicinarli, nel momento in cui si ripensa ad una nuova organizzazione industriale”. “L’assistenza non basta – ha proseguito Ranaldo -, dobbiamo tutti insieme trovare delle soluzioni strutturali per includere in maniera legale i lavoratori immigrati nel tessuto produttivo del distretto, togliendoli dalla disponibilità della illegalità e della speculazione”. Dal vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, è arrivato l’invito a “tenere d’occhio il complesso prendendoci cura di chi rimane in fondo. È importante cogliere le sfide implicite nella Prato di oggi, città moderna ma che si porta dietro una realtà complessa”. Presente anche la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Diana Toccafondi: “Custodire un territorio vuol dire sentirsi responsabili. Per questo abbiamo deciso che la somma che durante la pandemia era stata destinata al progetto Insieme fosse ora indirizzata all’emergenza abitativa, in maniera concreta al recupero di 9 case di risulta all’interno dell’edilizia residenziale pubblica”. Sei associazioni hanno partecipato alla tavola rotonda che si è svolta nella sede di Pratofutura: la Caritas diocesana, presente col direttore don Enzo Pacini; Insieme per la famiglia con Sandra Gramigni; la Fondazione Opera Santa Rita con la presidente Renza Sanesi; l’associazione Il Casolare, rappresentata da Marco Borselli; l’associazione Cieli Aperti (presente Simona Di Rubba) e l’associazione Giorgio La Pira con la presidente Elena Pieralli.