Un unico suono, in tutto il Paese, dalla California del Sud fino al Chiapas. Un minuto per rendere esplicito il desiderio di pace e la condanna di ogni violenza. Le campane delle chiese del Messico sono risuonate per un minuto ieri alle ore 15, in risposta all’appello della Conferenza episcopale messicana, dei religiosi e religiose e della Compagnia di Gesù. La data di ieri non era casuale: si ricordava, infatti, il primo anniversario dell’assassinio dei sacerdoti gesuiti Javier Campos e Joaquín Mora, uccisi nella Sierra Tarahumara (Chihuahua) un anno fa, sull’altare della chiesa di Cerocahui.
“In questo momento cruciale, dobbiamo unirci come comunità di fede per combattere la violenza e costruire un Messico più sicuro e più giusto. È urgente impegnarsi per promuovere la pace, la riconciliazione e il rispetto della dignità umana”, hanno ricordato i vescovi e gli altri promotori dell’iniziativa di ieri, che fa seguito a quella di domenica scorsa, quando durante le messe sono state ricordate “tutte le vittime della violenza nel Paese” e si è pregato per tutte le persone scomparse. La Conferenza episcopale messicana, nel promuovere questa iniziativa e il dialogo di pace di cui si farà carico nei prossimi mesi, ricorda che “ognuno di noi ha la responsabilità di essere portatore di speranza e agente di cambiamento nella nostra società”.