Nei giorni 19 e 20 giugno a Molfetta, nella sede della Facoltà teologica pugliese, ha avuto luogo un laboratorio di ricerca su “Intelligenza della fede e vissuti ecclesiali: quale sinergia possibile per un Mediterraneo di pace?”, promosso dalla suddetta istituzione accademica insieme con la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale. L’iniziativa nasce dall’accoglienza della lezione magistrale che in questi anni Papa Francesco “ci ha donato – si legge in una nota diffusa oggi -, a partire soprattutto dal convegno di Napoli del 2019, dall’incontro con i vescovi del Mediterraneo a Bari nel 2020 e in altre occasioni. Da quegli appuntamenti è divenuta sempre più chiara un’esigenza che sta assumendo via via contorni sempre più nitidi, e cioè che è necessario lavorare per una teologia che, dalle sponde del Mediterraneo, possa offrire un contributo per la generazione di percorsi di fraternità, condivisione e pace all’interno delle comunità credenti e in dialogo con ogni aggregazione sociale e ogni agenzia culturale”. Il laboratorio ha visto la presenza di una cinquantina di teologi, alcuni provenienti dall’Istituto cattolico del Mediterraneo di Marsiglia, qualche altro dal Libano, e il resto principalmente dalle regioni del Sud Italia. Il lavoro fatto è stato quello di “riconoscere i tratti peculiari di un modo di fare teologia nel Mediterraneo oltre che il contributo che da questo esercizio del teologare deriva per quello stesso contesto geografico e antropologico”.