Lavoro: Rota (Fai-Cisl), “implementare redditi e tutele per favorire il ricambio generazionale in agricoltura”

“L’agricoltura è un asset strategico per il nostro Paese, ma non viene riconosciuta come tale: ciò si ripercuote sui lavoratori in termini di stipendi, garanzie e pensioni. È necessario intervenire e implementare il valore lungo tutte le filiere”. Lo ha affermato il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, intervenendo a Roma al convegno “Lavoratori agricoli cercasi”, organizzato da Confagricoltura.
“Sull’immigrazione – ha sottolineato il sindacalista – va rivista la logica dei decreti flussi e del click day, va superata la gestione emergenziale con una politica migratoria strutturale. In agricoltura al 2030 i lavoratori stranieri secondo le nostre proiezioni cresceranno ulteriormente dal 31% di oggi a circa 500mila, il 50% del totale: serve la possibilità di emersione e inclusione per i tanti immigrati già presenti sul territorio ma occupati più o meno illegalmente in diverse filiere”.
“Va migliorato il mercato del lavoro”, ha affermato poi Rota: “Dobbiamo rilanciare il ruolo della bilateralità nell’agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, inoltre serve un vero ricambio generazionale, per cui il lavoro agricolo va reso più attrattivo, con l’applicazione dei contratti, redditi più alti e maggiori tutele”.
“Anche le pensioni – ha spiegato – sono di conseguenza troppo basse: difficile fare una media a causa delle differenze provinciali, ma secondo le nostre stime siamo sui 16 mila euro l’anno, ed è chiaro che rischiamo di avere nuovi poveri dopo una vita di fatiche: il lavoro agricolo va considerato come usurante per consentire a chi fatica nei campi e nelle serre di uscire dal mercato del lavoro prima e a condizioni dignitose”.
Infine Rota ha ricordato la questione della crisi demografica: “Già nel 2030 mancheranno solo in Veneto 200mila persone occupabili, e non va meglio nelle altre regioni, è un gap che non possiamo permetterci e sul quale servono risposte politiche e sociali adeguate”.

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