I vescovi austriaci accolgono espressamente con favore il documento di lavoro (“Instrumentum laboris”) presentato ieri dal Vaticano per l’assemblea sinodale dell’autunno. Si caratterizza per una “grande fedeltà a quanto detto negli ultimi due anni nelle udienze a livello di parrocchie, comunità, diocesi e conferenze episcopali e da ultimo nelle assemblee continentali” e costituisce così il “programma ispiratore di lavoro” per il sinodo di ottobre. Lo ha annunciato oggi la Conferenza episcopale (Öbk), al termine dell’assemblea generale estiva a Mariazell, con un comunicato stampa. I vescovi hanno sottolineato in particolare che l’Instrumentum laboris “non nasconde né appiana” la varietà dei temi e delle preoccupazioni, nonché le controversie che sono state formulate e discusse negli ultimi due anni, ma invece le rappresenta sotto forma di questioni chiave. Riguardano la povertà, il cambiamento climatico, le migrazioni, la pace e la riconciliazione, ma anche le questioni della partecipazione dei laici alla Chiesa e il dialogo con le altre religioni e denominazioni. Una novità è la “discussione sul possibile accesso all’ufficio di diaconessa”. Vengono inoltre sollevate questioni circa la maggiore partecipazione delle donne in posizioni di responsabilità e la partecipazione di persone non ordinate, nonché la questione di nuovi incarichi o celibato obbligatorio per i sacerdoti. L’Öbk rileva che il metodo scelto per il documento di lavoro è “al tempo stesso sorprendente e convincente” e così “vengono enunciate le tensioni, ma sotto forma di domande sull’argomento che richiedono ulteriori chiarimenti”.