Ad accompagnare e raccontare l’Assemblea della Conferenza delle Chiese europee (Kek) in corso a Tallinn ci sono circa trenta giornalisti, produttori di video, fotografi, esperti di relazioni con i media e di social provenienti da diverse Chiese, che ogni giorno pubblicano foto, video, post su Facebook e Twitter, comunicati stampa. Il filo rosso è dato dal tema dei lavori, “Sotto la benedizione di Dio – Plasmare il futuro”, iniziati il 14 giugno e che si concluderanno domani, 20 giugno. Oggi è intervenuto il metropolita di Tallinn e di tutta l’Estonia Stephanos che, salutando i partecipanti, ha fatto appello affinché “le Chiese siano luoghi di umiltà, dialogo e amore” e ha auspicato che i lavori dell’Assemblea aiutino a comprendere come “creare le condizioni per un vero incontro del Vangelo con i nostri contemporanei che professano una totale indifferenza alla fede”. Il tema della secolarizzazione era emerso anche in una tavola rotonda con alcuni leader delle Chiese cristiane ucraine sul tema della guerra: “Dire che l’Ucraina sia ortodossa o cristiana è un pio desiderio”, ha detto il vescovo Pavlo Schwartz della Chiesa evangelica luterana tedesca dell’Ucraina; ciò significa che “parlare di perdono con una persona traumatizzata e laica sarà la sfida più grande”. C’è preoccupazione anche per “la narrativa di odio e vendetta che la guerra ha scatenato e che ora si è diffusa tra i bambini”, ha raccontato Volodymyr Bureha, vice rettore dell’Accademia teologica ortodossa di Kiev, che ha affermato: “Le Chiese devono fornire una risposta alla domanda su come rimanere cristiani in questo inferno”.