Dal 21 giugno verrà allestita nell’area d’ingresso del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs una mostra realizzata da Odino Vignali, fotografo e operatore socio-sanitario volontario dell’Associazione medici per i diritti umani (Medu) che ha l’obiettivo di curare, testimoniare e, a partire dalla pratica medica, denunciare le violazioni dei diritti umani e in particolare l’esclusione dall’accesso alle cure di persone socialmente vulnerabili, senza dimora o che vivono in insediamenti precari, italiane, migranti o rifugiate. La clinica mobile “Un camper per i diritti”, oggetto della mostra, percorre le strade di Roma da quasi venti anni con l’obiettivo di raggiungere i gruppi di popolazione più vulnerabili che vivono in strada o presso insediamenti informali; opera in orario serale, fornendo assistenza sanitaria e orientamento socio-legale per favorire la conoscenza dei diritti e l’accesso ai servizi territoriali. L’intervento prevede la presenza di un team multidisciplinare – composto da un coordinatore di progetto, un coordinatore clinico, due mediatori linguistico-culturali e un logista – e di un ampio gruppo di volontari, tra cui medici e operatori socio-legali. “Da molti anni svolgo attività volontaria sulla clinica mobile di Medu – dichiara Massimo Fantoni, ricercatore dell’Università Cattolica e direttore Uoc Emergenze infettive e coordinatore Antibiotic Stewardship Team del Gemelli -, ho visto tanti insediamenti informali”. “Le persone che vengono in contatto con gli operatori del camper – prosegue – sono spesso migranti in transito, di tantissime nazionalità, oppure senza fissa dimora, oppure stranieri stanziali con scarsa conoscenza dei loro diritti. Ognuno porta su di sé i segni di storie difficili e dure. Io porto con me il desiderio di continuare a indignarmi, a non rassegnarmi alle violazioni dei diritti, ad apprezzare la vicinanza di vite fragili”.