“Possedere una casa di proprietà rimane un obiettivo anche nelle nuove generazioni italiane. Per circa uno su tre (ma si sale a oltre il 40% sotto i 25 anni, ovvero nell’età in cui si è tipicamente nella condizione di studenti) la soluzione più adatta nella propria fase della vita è una forma di abitazione più flessibile rispetto all’acquisto”: lo ha detto Alessandro Rosina, docente di Demografia in Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, in occasione dell’uscita oggi de “La condizione giovanile in Italia, Rapporto Giovani 2023” (Ed. Il Mulino), a cura dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori. “Interessante è, inoltre, notare che per oltre la metà degli intervistati la casa non è ‘per sempre’, come valeva tradizionalmente per le generazioni precedenti, ma deve essere funzionale ad esigenze (personali e familiari) che cambiano nel tempo e nel corso della vita. Le politiche che forniscono sostegno attraverso gli incentivi per l’affitto sono auspicate quasi quanto quelle per l’acquisto per la casa (considerate importanti per il 72% contro 76%)”, ha aggiunto il demografo.
Moltissimi sono i temi esplorati dai curatori dell’indagine: dalla scuola al volontariato, dai progetti di vita, la partecipazione politica, la concezione e i significati attribuiti dalle nuove generazioni alla casa e all’abitare, il surriscaldamento globale, la preoccupazione per il conflitto in Ucraina. Particolarmente interessante si rivela, anche in termini comparativi, poi l’approfondimento sui giovani portoghesi e la transizione dal mondo scolastico a quello lavorativo nel corso dell’ultimo decennio.
L’Istituto Giuseppe Toniolo, a partire dal 2012, realizza il Rapporto Giovani, la più estesa ricerca nel nostro Paese sull’universo giovanile, fornendo dati comparabili a livello internazionale.