Per un anno, a partire dal 1° luglio, i Paesi Bassi commemoreranno il 150° anniversario dell’abolizione della schiavitù nel Paese. “Vogliamo affrontare il passato della schiavitù. E ci rendiamo conto del fatto che la parte del mondo in cui viviamo guidi lo sviluppo economico è stato reso possibile dalla schiavitù e dal colonialismo”. Lo scrivono i vescovi olandesi in una dichiarazione, in cui riconoscono che anche i cattolici hanno ridotto in schiavitù altri esseri umani, hanno partecipato alla tratta degli schiavi o sono stati loro stessi ridotti in schiavitù. “Questo è contrario al messaggio cristiano” secondo cui “tutti gli esseri umani sono uguali in dignità”.
Nella dichiarazione si fa riferimento anche alle schiavitù moderne, nelle nuove forme dello “sfruttamento, il lavoro minorile, il lavoro forzato, la prostituzione e il matrimonio forzato”. Sarebbero quasi cinquanta milioni le persone schiave, secondo gli studi delle organizzazioni internazionali per il lavoro e le migrazioni. Accettare le strutture della schiavitù moderna che negano la dignità della persona “è incoerente con il messaggio del vangelo di Cristo”, dicono i vescovi.