“L’acqua su oltre centomila ettari coltivati ha lasciato il posto ad un pesante strato di limo e sabbia che crea una crosta impermeabile soffocando il terreno e rendendo impossibili gli scambi gassosi fondamentali per le radici e la vita delle piante”. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti, ad un mese dell’alluvione che ha devastato la Romagna dove “nelle colline si fanno ancora i conti con circa mille frane attive con terreni agricoli distrutti, interi vigneti ed uliveti trascinati a valle e strade interrotte”.
“I raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia coperti dal fango sono andati completamente perduti ma per recuperare la funzionalità dei campi e tornare a seminare è necessario – sottolinea Coldiretti – arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. Frutteti e vigneti stanno morendo per asfissia radicale con la perdita di produzione per i prossimi quattro o cinque anni”.
In pericolo “è un territorio con oltre 25mila ettari di frutteti”. “L’alluvione – ricorda l’organizzazione – ha devastato un territorio con 21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese”. E “ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade”.
Ma a pesare c’è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico – riferisce la Coldiretti – “con oltre 30mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena e Bologna, assieme a più di duemila unità locali di imprese secondo l’ultimo rapporto Ispra. Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di scomparire con terreni letteralmente ingoiati da frane, voragini e smottamenti ma a preoccupare sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte con difficoltà a garantire cura agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario ma anche la commercializzazione dei prodotti scampati al disastro”.
“Ci sono segnali di attenzione con una ordinanza della Protezione civile che ha disposto la sospensione delle rate dei mutui anche per l’agricoltura. Ma serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, per il quale “le importanti misure varate dal Governo per imprese e lavoratori colpiti dall’alluvione sono un primo passo significativo ma per affrontare l’emergenza saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con il contributo dell’Unione europea che in passato ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi su calamità in 24 Stati membri negli ultimi venti anni attraverso il Fondo di solidarietà”.