L’Unione europea mobilita le sue scorte di emergenza del programma RescEu e finanziamenti da 500mila euro per far fronte alle conseguenze della distruzione della diga di Nova Kakhovka, avvenuta la scorsa settimana, in Ucraina. L’Ue risponde così alla richiesta di assistenza delle autorità ucraine. Lo comunica in una nota la Commissione europea. L’Ue fornirà tre stazioni mobili di trattamento dell’acqua per “aiutare le autorità locali a produrre acqua potabile per la popolazione colpita”. Ogni stazione di trattamento dell’acqua può produrre 120mila litri di acqua potabile al giorno. Inoltre, sedici Paesi europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia) hanno offerto assistenza attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue, fornendo autocisterne, pompe per l’acqua, barche, attrezzature di soccorso, generatori e altri aiuti. Anche i partner umanitari dell’Ue in Ucraina hanno riorientato il loro sostegno al Paese per fornire “assistenza alle popolazioni colpite, acqua potabile, alimenti pronti per essere consumati, sostegno finanziario e distribuzione di attrezzature per l’accoglienza”.