Sono state 265 le cure erogate ai siriani di Aleppo vittime del terremoto verificatosi nella notte fra il 5 e il 6 febbraio grazie al progetto “Ospedali Aperti”, voluto nel 2017 dal nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari, che si avvale come partner tecnico della Fondazione Avsi e gode del patrocinio del pontificio Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale. In un video diffuso da Avsi, anche in vista della settima conferenza di Bruxelles “Sostenere il futuro della Siria e della regione” che si apre domani (fino al 15 giugno). Le conferenze di Bruxelles, spiegano dall’Ue, hanno il duplice obiettivo di mobilitare aiuti umanitari e finanziari per il popolo siriano — coloro che vivono in Siria ma anche nei paesi vicini — e per le comunità di accoglienza in tutta la regione, coinvolgendo nel contempo la comunità internazionale a sostegno di una soluzione politica globale e credibile al conflitto in Siria, in linea con la risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il video racconta la storia di due giovani donne di Aleppo, Nanour e sua sorella, rimaste vittime del terremoto: “Dopo il terremoto i siriani erano tutti con il morale a terra. Prima usavamo le case come rifugio dai bombardamenti, ora dopo il sisma, abbiamo paura anche dentro casa”. Le due donne dopo la scossa sono fuggite in cortile rimanendo sotto le macerie del palazzo di fronte e riportando gravi fratture. Oggi dopo le cure nell’ospedale St. Louis ad Aleppo le due donne hanno ripreso a vivere e Nanoun sta pensando di sposarsi appena le condizioni di salute lo renderanno possibile. “Spero che la vita migliori per i siriani e che tutto torni come prima”, conclude.