(Strasburgo) Durante il dibattito svoltosi in emiciclo sulla situazione in Ucraina, gli eurodeputati hanno espresso pieno sostegno alle indicazioni presentate da Commissione e Consiglio. “Abbiamo bisogno di più coraggio di quello che abbiamo avuto fino ad ora”, incalza Rasa Jukneviciene (Ppe – Popolari), con passi per lavorare all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, dopo la fine guerra, oltre che per l’adesione all’Ue. “La dittatura di Putin non è potere, la libertà è potere”. Secondo Pedro Marques (Socialisti e democratici), il sostegno europeo deve essere incrollabile; per “trovare i miliardi di euro che serviranno per la ricostruzione, bisogna cominciare creando le basi legali per usare il denaro confiscato a Putin agli oligarchi”. Secondo Petras Auštrevičius (Renew – liberali), “L’ingresso dell’Ucraina nella Ue e nella Nato non è una ricompensa, ma una strada obbligata”, che servirà anche a “rafforzare l’Europa e a riconfermare la nostra vocazione a costruire alleanze”. Secondo Viola Von Cramon-Taubadel (Verdi) Putin è un “tiranno omicida”, e un “ecocidio” commesso dalla Russia il disastro della diga di Kakhovka. Anche per Anna Fotyga (Ecr – Conservatori) bisogna “aumentare i nostri sforzi perché serve molto di più all’Ucraina affinché possa vincere la guerra”. Critica invece Özlem Demirel (Sinistra – Gue/Ngl) che ha accusato l’Ue di “alimentare questa guerra con le armi”, e ha affermato che “la Nato è il problema non la soluzione”; infatti se è vero che “la Russia ha attaccato l’Ucraina, la Nato ha fatto la stessa cosa in Afghanistan e Jugoslavia”. Jaak Madison (Id) invece sulla ricostruzione “bisogna fare attenzione che il problema della corruzione nel Paese non è risolto”, mentre è contrario alla prospettiva che la Russia partecipi alle olimpiadi perché “la Russia ha sempre usato lo sport come propaganda”.