Papa Francesco: no a “speculazioni” che rendono le famiglie ancora più povere e a “trattamento disumano” dei lavoratori

“Non posso dimenticare le speculazioni che, in vari settori, portano a un drammatico aumento dei costi che rende moltissime famiglie ancora più indigenti”. È il monito del Papa, nel Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri. “I salari si esauriscono rapidamente costringendo a privazioni che attentano alla dignità di ogni persona”, la denuncia di Francesco: “Se in una famiglia si deve scegliere tra il cibo per nutrirsi e le medicine per curarsi, allora deve farsi sentire la voce di chi richiama al diritto di entrambi i beni, in nome della dignità della persona umana”. Sotto accusa, inoltre, è “il disordine etico che segna il mondo del lavoro”, tuona il Papa stigmatizzando “il trattamento disumano riservato a tanti lavoratori e lavoratrici; la non commisurata retribuzione per il lavoro svolto; la piaga della precarietà; le troppe vittime di incidenti, spesso a causa della mentalità che preferisce il profitto immediato a scapito della sicurezza”. Poi la citazione di Giovanni Paolo II nella Laborem exercens: “Primo fondamento del valore del lavoro è l’uomo stesso. L’uomo è destinato ed è chiamato al lavoro, però prima di tutto il lavoro è ‘per l’uomo’, e non l’uomo ‘per il lavoro’”.

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