“Esprimiamo la nostra grave preoccupazione e il nostro rifiuto del nuovo progetto di risoluzione che verrà discusso dalla Prima Sezione della Corte Suprema di Giustizia della Nazione in relazione ai ricorsi in cui è stata rivendicata la presunta incostituzionalità della collocazione di rappresentazioni della nascita di Gesù Cristo in spazi pubblici da parte di tre municipi dello Stato dello Yucatan, sostenendo che ciò viola la libertà religiosa, i principi costituzionali dello Stato laico, così come il principio di uguaglianza e non discriminazione”.
Ad affermarlo, in un videomessaggio, è la Conferenza episcopale messicana (Cem). Mons. Ramón Castro Castro, segretario generale, rigetta con forza l’idea che l’esposizione pubblica di questi simboli cristiani vada contro il principio della libertà religiosa. “Il progetto in questione ignora completamente il contesto antropologico, sociale e culturale del popolo messicano”, dichiara mons. Castro, secondo il quale le idee contenute nel documento in discussione “costituiscono un atto di repressione dei simboli e delle espressioni culturali che fanno parte del patrimonio storico e culturale del popolo messicano, che non è supportato da precedenti in altri Paesi democratici, né dai sistemi internazionali dei diritti umani”.