Consiglio d’Europa: richiamo alla Spagna, “garantire accesso al risarcimento delle vittime della tratta”

La “Spagna rimane principalmente un Paese di destinazione e di transito per le vittime di tratta”. Nel periodo 2017-2022, sono state identificate in totale “1.687 vittime di tratta di esseri umani”. È quanto emerge da un rapporto, pubblicato oggi, dal Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta) sull’attuazione delle autorità spagnole della Convenzione del Consiglio d’Europa sul contrasto alla tratta di esseri umani. Il Gruppo esorta le autorità spagnole a “garantire l’effettivo accesso al risarcimento delle vittime della tratta di esseri umani” e a “intensificare le indagini sulla tratta per lo sfruttamento lavorativo”. Lo comunica in una nota il Consiglio d’Europa (CdE). La valutazione si concentra “sull’accesso delle vittime alla giustizia e a rimedi efficaci”. In particolare, il rapporto rileva che la “Spagna rimane principalmente un Paese di destinazione e di transito per le vittime di tratta”. In Spagna, tra il 2017 e il 2022, lo sfruttamento sessuale è rimasto “la forma di sfruttamento predominante”, ma è anche aumentato il numero di “persone identificate come vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo”. Il numero di bambini vittime identificati è rimasto basso (79 nel periodo 2017-2022). Infine, Greta esprime “preoccupazione per il basso numero di indagini, procedimenti giudiziari e condanne per la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo”.

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