Meeting mondiale fraternità umana: Coldiretti, spesa con prodotti salvati da alluvione aiuta 21 mila aziende agricole. Un cesto di specialità locali per il Papa

(Foto Coldiretti)

La ripresa delle attività di vendita dei prodotti agroalimentari romagnoli è un primo passo importante per salvare circa 21mila imprese agricole che alimentano un indotto rilevante nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione alimentare. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, che a circa un mese dal disastro in occasione del World Meeting of Human Fraternity, ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, grazie alla fondazione Fratelli tutti con il mondo contadino di Campagna Amica della Romagna alluvionata ha portato a San Pietro le specialità salvate dal disastro. I produttori alluvionati hanno anche confezionato un cesto di tipicità da donare al Santo Padre come augurio di pronta guarigione.
Si tratta di far tornare a vivere – sottolinea Coldiretti – un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola dei quali oltre 25mila ettari di frutteti con nell’ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri sono 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la produzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. E’ infatti preoccupante – continua la Coldiretti – la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati.
L’alluvione ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno. Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture, e a pesare c’è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico. “Occorre tagliare la burocrazia ed i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza”, ha affermato il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate è, infatti, il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”.

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