“È il momento di iniziare a discutere sulla riforma della legge sulle dipendenze in vigore e sarebbe anche il caso di modificare, vista la pluralità delle dipendenze, la denominazione del Dipartimento politiche antidroga in Dipartimento per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze patologiche. Va conferita autonomia e consistenza alle risorse, perché non è tollerabile che il fondo nazionale per la lotta alle dipendenze sia confluita altrove”. Lo ha dichiarato oggi il sottosegretario di Stato con delega alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento Politiche antidroga (Dpa), Alfredo Mantovano, intervenendo al convegno “Includere per non escludere, percorsi comunitari e di comunità: il sistema dei servizi alla sfida del futuro”, promosso oggi a Cosenza, da Fict, Intercear e Cnca, in vista della XXXVI Giornata mondiale di lotta alla droga. “Va rilanciato un momento di riflessione nazionale sullo stato delle dipendenze in Italia – ha continuato il sottosegretario Mantovano -, perché, finora e ancora, si dà troppa attenzione alla sostanza e non alla persona”. Mantovano ha osservato: “Condivido la necessità del diritto di scelta di cura da parte dei cittadini, superando i confini e i limiti regionali. Vanno ampliate le sperimentazioni, ben riuscite, per esempio quella degli Smi (Servizi multidisciplinari integrati) della Regione Lombardia. Ma soprattutto tutti dobbiamo fare un salto di qualità e affrontare e vincere la sfida educativa, altrimenti tutto diventa poco efficace. La libertà per noi è rispettare se stessi. La prevenzione, l’educazione e la vicinanza vengono prima di tutti i decreti, seppure importanti”.
“Questo Governo, dopo anni di normalizzazione, è impegnato a supportare le persone per renderle libere da ogni forma di dipendenza patologica. Si tratta di una priorità e la mia presenza a Cosenza vuole dare un segnale di attenzione, di vicinanza e di presenza rispetto al dovere delle istituzioni di favorire la libera aggregazione dei cittadini”, ha sottolineato Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali. “Non solo repressione del fenomeno legato allo spaccio di droga, ma anche prevenzione. In quest’ottica è necessario che le istituzioni siano in prima linea per poter favorire una vita senza ricorrere alle sostanze stupefacenti o alle dipendenze, per dare contenimento alle paure ed alle angosce che spesso sono legate alla solitudine. Bisogna quindi in parallelo su tre fronti; quello della prevenzione, del recupero e naturalmente dell’inserimento lavorativo il quale rappresenta una vitale forma di emancipazione”, ha osservato Bellucci.
“Ogni giorno, è fondamentale interrogarsi su cosa si possa migliorare nei percorsi e nei modelli di presa in carico delle persone che vivono il disagio di una dipendenza”, ha scritto in un messaggio il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato. “A questo inoltre va aggiunto un carico di responsabilità condiviso, da assumere nei confronti dei giovani: sempre più vittime anche di nuove e diverse dipendenze, come psicofarmaci e sostanze psicotrope, utilizzo smodato dei social e del gaming, disturbi del comportamento alimentare”, ha proseguito, concludendo: “E in queste nuove emergenze risulta cruciale l’intervento di tutti gli attori della rete di assistenza e soprattutto di riabilitazione, che pongano al centro la persona e le sue necessità, con un approccio multidisciplinare ed integrato, che preveda tanto l’intervento terapeutico quanto il reinserimento e i processi di inclusione sociale”.