La commissione speciale sulle interferenze straniere (Inge2) del Parlamento europeo adotta una relazione per chiedere “una rapida revisione del codice di condotta dei deputati e delle sanzioni”. La relazione è stata approvata con 25 voti favorevoli, uno contrario e cinque astensioni. Lo comunica l’Europarlamento in una nota. L’obiettivo è “proteggere più efficacemente gli informatori”, whistleblowers, e “chiarire le regole sui conflitti di interesse”. Gli europarlamentari chiedono l’introduzione delle dichiarazioni patrimoniali.
I tentativi di interferenza sono un “fenomeno diffuso che deve essere contrastato il più energicamente possibile”, sottolineano gli europarlamentari, che esprimono il loro “profondo shock e condanna per le accuse di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale” da parte di tre deputati (Eva Kaili, Marc Tarabella, Andrea Cozzolino) un ex deputato (Antonio Panzeri) e un assistente parlamentare (Francesco Giorgi). La commissione ha individuato “numerose lacune nelle norme del Parlamento su integrità e trasparenza” e chiede che la proposta in 14 punti della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, per riformare le norme del Parlamento “sia messa in atto concretamente il prima possibile”. La commissione sottolinea: “È necessario migliorare le attuali regole per la divulgazione dell’importo dei redditi secondari, la descrizione della posizione ricoperta dall’eurodeputato e i clienti per cui lavora a pagamento”.