“La dimensione della spiritualità delle persone con disabilità e dei loro familiari ha un grande impatto sulla qualità della vita perché migliora l’umore, aiuta a percepire meno il carico gestionale e ad avere una prospettiva futura più positiva”. A dirlo è Marco Bertelli, presidente della Società italiana per i disturbi del neurosviluppo (Sidin), a margine del convegno nazionale promosso dal Servizio nazionale per la pastorale per le persone con disabilità, oggi a Roma. “Le mie ricerche – spiega – dicono che non tutte le religioni si comportano allo stesso modo. Purtroppo esistono grandi differenze, è inutile nasconderlo, perché ci sono delle diverse concezioni riguardo alla neurodiversità. È stato così anche nella storia. Nel caso della religione cattolica – precisa – c’è attenzione verso la spiritualità nella disabilità. Ma è possibile fare ancora di più: vanno abbattuti i pregiudizi, va migliorata la tolleranza perché un contesto comunitario deve saper accettare alcune modalità comportamentali diverse dalle nostre”.