Su iniziativa dal dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale del Vaticano, i vescovi delle otto giurisdizioni ecclesiastiche di frontiera situate tra la Colombia e l’Ecuador, insieme ai membri delle loro équipe di pastorale sociale e ai rappresentanti della rete latinoamericana Clamor e della Commissione cattolica internazionale per le migrazioni, si sono riuniti in questi giorni nella diocesi di Pasto, nel sud della Colombia.
L’incontro, come riferisce la Conferenza episcopale colombiana, aveva tre scopi principali: approfondire le questioni legate all’attuale situazione migratoria nella regione, conoscere la risposta data da entrambe le Conferenze episcopali ai diversi bisogni dei migranti e definire azioni congiunte per rafforzare la missione della Chiesa a questo proposito. Nello specifico, all’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese particolari colombiane di Pasto, Ipiales, Tumaco, Popayán e Cali; e nel caso dell’Ecuador, dei vicariati apostolici di Esmeraldas e San Miguel de Sucumbíos, nonché della diocesi di Tulcán. L’incontro è stato accompagnato anche dal nunzio apostolico in Ecuador, mons. Andrés Carrascosa Coso, e dal rappresentante della Nunziatura apostolica in Colombia. A livello metodologico, l’incontro è stato un’opportunità per entrambe le Chiese di scambiare visioni, approcci, metodologie e materiali di lavoro sulla migrazione e la mobilità umana. Secondo mons. Omar Alberto Sánchez Cubillos, arcivescovo di Popayán e vicepresidente dell’episcopato colombiano, una delle proposte più rappresentative emerse durante l’incontro è stata la necessità di sviluppare, in modo integrato, una pastorale delle frontiere con un’équipe che rafforzi la lettura di questa realtà e contribuisca a una presenza più completa ed efficace della Chiesa cattolica dal punto di vista dell’accoglienza, dell’integrazione e della protezione.
Di fronte a problemi sociali come la xenofobia, è sorta la necessità di rafforzare la vocazione dei volontari laici a sostenere i migranti nelle diverse giurisdizioni. Secondo mons. Sánchez, questo incontro rappresenta il secondo passo compiuto dal Dicastero in questa direzione. “Questo processo è iniziato alla frontiera con il Venezuela, ora in Ecuador, e si sta spostando verso Apartadó, verso Necoclí, verso quest’altro punto di incontro di tanti migranti, dove si sta dando una risposta e dove dovrebbe esserci anche un altro luogo di analisi, riflessione e impegni condivisi”, ha aggiunto il vicepresidente della Conferenza episcopale colombiana.