Le Nazioni Unite tornano a far sentire la loro voce sulla situazione di Haiti. Ieri, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha espresso “grave preoccupazione” per la recrudescenza della violenza delle bande criminali ad Haiti e ha “preso atto” del ripetuto appello del segretario generale per una forza internazionale. “I membri del Consiglio di sicurezza sono profondamente preoccupati per il deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria ad Haiti”, si legge in un comunicato. Inoltre, l’Onu “condanna con la massima fermezza l’aumento della violenza, delle attività criminali e delle violazioni dei diritti umani che minano la pace, la stabilità e la sicurezza ad Haiti e nella regione”. Nella sua dichiarazione, il Consiglio di sicurezza ha menzionato rapimenti, violenze sessuali, traffico di esseri umani, esecuzioni extragiudiziali e reclutamento di bambini nei gruppi armati e ha chiesto che “i responsabili di questi crimini odiosi siano portati davanti alla giustizia”. La nota fa riferimento anche alle sanzioni introdotte a ottobre contro le bande, finora quasi mai applicate. “Preoccupati per la necessità di un sostegno alla sicurezza”, i membri del Consiglio hanno nuovamente invitato “tutti gli attori politici a impegnarsi in negoziati costruttivi e significativi, per consentire l’organizzazione di elezioni legislative e presidenziali inclusive, libere ed eque, non appena saranno soddisfatte le condizioni”. Secondo i dati delle Nazioni Unite, tra gennaio e marzo si è registrato un aumento del 20% degli omicidi rispetto all’ultimo trimestre del 2022. Nel frattempo, in questi primi mesi del 2023, ci sono già stati 637 rapimenti, il 63% in più rispetto alla fine dell’anno scorso.