“Il fatto che il giudice neanche si sia presentato, oggi, per la decima udienza del processo è un segno di gradasso disprezzo per i diritti umani da parte della magistratura egiziana”. Lo afferma Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia, in merito all’aggiornamento al 18 luglio del processo nei confronti dello studente egiziano dell’Università di Bologna Patrick Zaki. “Siamo di fronte a un altro rinvio abnorme di oltre due mesi. Patrick trascorrerà il suo 32º compleanno, il quarto consecutivo, ancora privo della completa libertà – afferma Noury -. La sua speranza di poter tornare a Bologna, a metà luglio, per prendere finalmente la laurea svanisce anche questa volta. È un accanimento assurdo del quale bisogna che le istituzioni italiane chiedano conto al governo del Cairo. Patrick sta subendo una persecuzione crudele, che lo costringe a rimanere intrappolato in una vicenda giudiziaria in cui è del tutto innocente. Tutte le persone, le istituzioni e le associazioni che hanno manifestato ieri a Bologna torneranno in piazza ancora una volta, alla vigilia della prossima udienza, per chiedere l’assoluzione di Patrick e il suo ritorno in Italia”.