“Pregare per la comunione tra Oriente e Occidente, ma anche per le divisioni che ancora accecano la vita di questa umanità ferita e peccatrice. Sentiamo forte e struggente il richiamo di una vita che sia segnata dalla pace e dalla riconciliazione”. È l’esortazione lanciata oggi da mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, nella messa celebrata in cattedrale a Bari per la Festa della traslazione (da Myra a Bari) del corpo di San Nicola. Riprendendo le parole di Papa Francesco nella sua visita a Bari del 2020 – “Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli” -, mons. Satriano ha chiesto ai fedeli di evitare che “la ritualità e il folklore della festa ci facciano perdere di vista la sostanza di una vita che necessita di un impegno personale. Reciprocità e fraternità sono i fondamenti che San Nicola ci addita per fare grande la nostra città. Molte sono le sfide che ci attendono per rendere Bari un faro sempre più luminoso in questa regione e nell’Italia intera. L’operosità della nostra Chiesa e l’impegno di tanti cittadini non venga mai meno affinché la nostra storia sia un’avventura fatta di inclusività, accoglienza e integrazione”. Da qui l’invito a guardare al Santo: “La sua vita si è fatta premura, attenzione, cura, condivisione, solidarietà per tutti. La sua azione di maestro e pastore non disdegnò di lasciarsi coinvolgere nei problemi sociali dove la dignità delle persone era spesso messa in pericolo. Quanto San Nicola ha vissuto e operato non deve mai esser interpretato come il prestigio di un uomo rivestito di poteri sovraumani, ma deve portarci a considerare il vero nucleo generativo della sua vita straordinaria: Cristo Gesù”.