Hanno fatto tappa nel pomeriggio di oggi, martedì 9 maggio, a Trento i partecipanti al pellegrinaggio in bicicletta da Monaco a Roma per sensibilizzare verso un cambio di marcia nel rapporto con le vittime di abusi. Il gruppo, formato da una quindicina di vittime di abusi nella Chiesa e da accompagnatori solidali, è partito sabato 6 maggio da Monaco per un pellegrinaggio sulle due ruote – con il motto “Siamo in cammino! Chiesa, ti unisci a noi?” – che in 11 giorni porterà i partecipanti a Roma. Mercoledì 17, nell’udienza in Vaticano, consegneranno un messaggio a Papa Francesco.
Giunti in piazza Duomo, sono stati accolti in cattedrale dal vicario generale della diocesi di Trento, don Claudio Ferrari (l’arcivescovo Lauro Tisi era impegnato in una riunione dei vescovi del Triveneto), accanto al rettore del seminario don Tiziano Telch (già referente del Servizio Tutela minori diocesano) e al decano del Capitolo della cattedrale, don Lodovico Maule. Con loro era presente anche Barbara Facinelli, responsabile del Centro di ascolto che opera all’interno del Servizio minori, con il compito di raccogliere eventuali segnalazioni di abusi.
Come già avvenuto ieri a Bolzano, anche a Trento i promotori del pellegrinaggio hanno illustrato il senso della loro iniziativa. “Vogliamo prendere in parola papa Francesco che ci incoraggia a far sì che l’abuso, sia nella Chiesa sia nella società, venga soffocato”, ha spiegato il coordinatore del gruppo Richard Kich. I partecipanti portano con sé, stampata sulle magliette, l’immagine frastagliata di un cuore. “Intendiamo così simboleggiare – ha aggiunto il portavoce – il cuore vulnerabile delle vittime di abusi e vogliamo portare questo segno, simbolo della vita, a Papa Francesco per sottolineare, come lui stesso ribadisce, l’importanza che anche la Chiesa abbia un cuore per le vittime di abusi e assuma nuova consapevolezza nel contrastare questa piaga. Dagli incontri che abbiamo vissuto nelle diocesi e nelle parrocchie incontrate in questa parte iniziale del nostro pellegrinaggio sentiamo che qualcosa si muove e questa è davvero una bella sensazione. Vorremmo che il nostro cuore e quello di ogni vittima fosse guarito e in qualche modo restituito”.
“Vi diciamo sinceramente grazie. Questo vostro muovervi è un’ottima occasione per far muovere la Chiesa che fatica a elaborare questa lacerazione”, ha detto don Ferrari. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto il vicario – di prendere consapevolezza, fare nostra la sofferenza delle vittime e trovare la modalità per offrire ancora segni di speranza”.
Dopo Trento, il gruppo sosterà a Rovereto e in serata riceverà la visita dell’arcivescovo Tisi, prima di riprendere nella mattinata di domani il percorso verso piazza San Pietro.
Ulteriori informazioni sul pellegrinaggio in bicicletta Monaco-Roma sono pubblicate su www.wir-brechen-auf.de.