“Nulla è impossibile a chi crede. Lavorare per la pace significa credere che un poco di buono può diventare un uomo buono, come quei tanti poveri figli di detenuti aiutati a liberarsi dalla condanna e aiutati ad essere sé stessi, perché nessuno nasce perduto, ma si perde perché nessuno se lo carica sulle spalle”. Lo ha detto, stamattina, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella sua omelia a Pompei, nella messa che oggi precede la supplica alla Beata Vergine del Rosario. Nella Valle, ricorda Bartolo Longo, “tutti si riconciliarono e quasi tutti chiesero l’aggregazione alla confraternita di Maria”. “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. “Sempre con umiltà, quella di Maria, quella di chi è piccolo, l’unica via per compiere le cose grandi” – ha osservato il cardinale -. La pace è possibile e c’è nel credente una forza di pace. ‘Dove arriva Dio, il deserto fiorisce!’, disse Papa Benedetto. ‘Questa città, da lui rifondata, è dunque una dimostrazione storica di come Dio trasforma il mondo. Qui a Pompei si capisce che l’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili’”. Di qui l’invito del presidente della Cei: “Con il beato Longo, con Santa Caterina da Siena e San Domenico, usiamo il rosario come ‘lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo’, ‘scuola di contemplazione e di silenzio’”. “C’è una icona nella Chiesa d’Oriente – ha ricordato il porporato – ove si rappresenta in mezzo ad una piazza una fontana che ha nel centro Maria. Dalla fontana sgorga acqua e attorno si vedono arrivare malati, poveri, storpi i quali vengono ad attingere l’acqua della misericordia e della guarigione. Bartolo Longo, con Pompei, ha creato nella piazza del mondo questa fontana di grazia e di misericordia. La ‘Valle’ di questo mondo possa vedere sorgere il tempio di Dio, casa di misericordia e di amore per tutti”. “Effondiamo gli affetti del nostro cuore. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Implora misericordia dal tuo Figlio. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono”, ricordando un passaggio della supplica alla Madonna di Pompei, il card. Zuppi ha poi concluso: “Sei la nostra avvocata. Gridiamo misericordia! Pace! Nei cuori, tra le nazioni. Tutti concorrano al bene, perché la pace è di tutti. Si fermi l’orrore dalla guerra e si cerchi nel dialogo l’unica vittoria della pace. Grazie Maria, Vergine di Pompei, Regina della pace”.