“Ha spaccato ogni convenzione del cinema. Ha iniziato a raccontare i film come si raccontano i sogni”. Così Gianfranco Angelucci, esperto cinematografico, durante l’incontro di ieri pomeriggio “Fellini tra cielo e terra. Testimonianze e studi sul sacro in Federico Fellini”, promosso dall’Università Pontificia Salesiana di Roma. “Apparentemente è stato il regista più laico. Ma per regalare la libertà all’uomo, la fedeltà a se stesso, è stato il regista più intensamente religioso che abbia conosciuto. Dovremmo essergli molto grati perché se viviamo la vera libertà in Italia lui ha fatto in modo che potessimo viverla”. Per mons. Dario Edoardo Viganò, vice-cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, “Fellini ci ha raccontato il cielo sulla terra”. “Solo – ha osservato mons. Viganò – attraverso i tornanti dell’animo troviamo dei frammenti di speranza. L’arte e la capacità di narrazione di Fellini sono stati la sua forza profetica. Dentro di noi ci sono pulsioni, amori e contrapposizioni. Fellini li narra perché è un grande conoscitore dell’animo umano”.