Comunicazione: Università Cattolica, il 9 maggio ultimo appuntamento del ciclo “I Martedì del Metaverso”

“Il Metaverso e la comunicazione del futuro”. Questo il tema dell’ultimo appuntamento de “I Martedì del Metaverso”, in programma il 9 maggio alle 17.30 nell’Aula G 142 della sede di Milano dell’Università Cattolica e in diretta streaming sui social dell’Ateneo. Nei primi due eventi, il ciclo di incontri promosso dallo Humane Technology Lab, il laboratorio diretto da Giuseppe Riva nato per investigare il rapporto tra esperienza umana e tecnologia, ha affrontato il rapporto tra il Metaverso e il mondo del lavoro e della formazione. “In questo terzo appuntamento ci poniamo due obiettivi”, spiega Riva: “Cercheremo di capire in che modo il Metaverso possa diventare una piattaforma per la comunicazione, e se possa superare i limiti attualmente presenti nelle piattaforme di telelavoro e di teledidattica alle quali noi siamo abituati”.
“Nei primi giorni di giugno – viene ricordato in una nota – Apple lancerà un nuovo device, Reality Pro, un nuovo casco per il Metaverso che potrebbe cambiare la storia di questa tecnologia. Si tratterà del successore dell’iPhone? E soprattutto in che modo questa nuova generazione di dispositivi cambieranno il nostro modo di comunicare?”.
Nell’incontro del 9 maggio i partecipanti saranno accompagnati in un “viaggio nel futuro” da due esperti, provenienti dal mondo aziendale e della ricerca: Lorenzo Cappannari, ceo & co-founder di AnotheReality, e Francesco Toniolo, docente di Forme e generi del cinema e dell’audiovisivo all’Università Cattolica.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Login, l’inserto del Corriere della Sera dedicato ad approfondire tendenze e novità della realtà digitale, e l’evento sarà moderato dalla giornalista Alessia Cruciani. “Cosa succederà alle persone quando la principale tecnologia di comunicazione non sarà più il telefono ma un casco immersivo nel Metaverso?”, si chiede Riva, anticipando che “indagheremo come potrebbe cambiare la comunicazione con l’apparire e con la diffusione di nuovi device, che davvero potrebbero un giorno sostituire il nostro telefono”.

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