Sudan: appello Amnesty International Italia per la protezione dei civili, “le testimonianze che arrivano sono terrificanti”

Sudan (Foto Amnesty International Italia)

“Le testimonianze che ci arrivano dal posto sono terrificanti. Continuiamo ad appellarci alla comunità internazionale affinché non volti nuovamente le spalle al Sudan e non ripeta quanto accaduto nel 2019, quando una sollevazione popolare pose fine al regime di terrore di Omar al-Bashir, ma la popolazione sudanese venne poi di fatto lasciata sola. Le persone sono nuovamente in fuga, vittime di un conflitto tra forze di potere che lottano tra loro per il controllo del paese”. Lo dichiara Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in un comunicato in cui si ricorda che gli scontri purtroppo ancora in atto nel paese hanno finora provocato oltre 500 morti e quasi cinquemila feriti. “Quanto sta accadendo in Sudan rappresenta anche il fallimento dell’impegno della comunità internazionale a collaborare alla giustizia internazionale”, commenta Noury. Amnesty ricorda anche i sette mandati di cattura emessi dalla Corte Penale internazionale nei confronti dell’ex presidente al-Bashir e di altri esponenti dell’esercito e dei paramilitari, ma solo uno di essi è stato eseguito. Di fronte a una situazione così drammatica – si legge nella nota -, è fondamentale l’incessante impegno di Amnesty per la protezione di migliaia di civili, vittime di atroci crimini di guerra: “oggi più che mai è necessario il sostegno di ogni singola persona e anche un piccolo gesto, come devolvere il proprio 5×1000 in difesa dei diritti civili, può fare una grande differenza”.

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