Scarp de’ tenis: servizio civile e lavoro, due approfondimenti sulla rivista di strada

“La legge 772 del 1972 è una legge che conoscono bene i tanti ragazzi che, come me trent’anni fa, scelsero il Servizio civile obbligatorio come alternativo al Servizio militare. Allora era una scelta di coscienza. Ma era anche e soprattutto una straordinaria palestra di solidarietà, accoglienza, volontariato. Con la sospensione del Servizio militare di leva, nel 2004, anche il Servizio civile obbligatorio cessò di esistere cambiando così la faccia”. Lo scrive Stefano Lampertico, direttore della rivista di strada Scarp de’ tenis, promossa dalla Caritas, nell’editoriale del numero di maggio (in vendita online su www.social-shop.it e da sabato in strada e davanti alle parrocchie per tutto il mese). La copertina è dedicata al Servizio civile e ai giovani che hanno scelto di svolgere negli anni questo servizio a favore degli altri. “Oggi, a tanti anni di distanza, viviamo un paradosso. In alcune Regioni ci sono più posti messi a disposizione da enti e associazioni che giovani disposti a candidarsi per ricoprirli. Il problema però non sono le giovani generazioni interessate a svolgere l’anno di Servizio civile. E sono tanti”. Il nodo, come si legge nel dossier a firma di Paolo Brivio, “è che un solo bando all’anno, comunicato peraltro male, insieme alla durata di 12 mesi a tempo pieno e all’impossibilità di interrompere e magari riprendere in seguito l’esperienza, finiscono per fungere da fattori di scoraggiamento. È un peccato, davvero”.
Nel giornale trovate anche un altro dossier. Maggio, mese del lavoro. “Ci soffermiamo sui cosiddetti lavoratori poveri, ovvero coloro che pur avendo un impiego sono a rischio povertà. Sono il 25 per cento della forza lavoro nel Paese. Guadagnano mille euro al mese, certamente sottopagati, spesso sfruttati e senza alcuna tutela”.

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